Ente Nazionale della Cinofilia ItalianaEnte Nazionale della Cinofilia Italiana

CLUB DEL PASTORE SICILIANO

Indirizzo
VIA VANELLA TRENTANOVE 10
97015 MODICA (RG)
Regione: SIC
Contatti
Tel. 393-2003965
Fax 0932-752106
Presidente
VULLO JOHN
Vice Presidente
VERALDI GIUSEPPE
Consigliere di nomina ENCI
LA BARBERA ANTONINO

Storia

Le origini dello Spino degli Iblei sono strettamente connesse con la storia della Sicilia e coi tantissimi popoli che l’hanno abitata sin dal Paleolitico superiore. L’ubicazione strategica dell’isola ha sempre stuzzicato l’appetito migratorio di molti conquistatori (Greci, Fenici, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Spagnoli, ecc) che vi hanno introdotto le loro piante, i loro costumi e i loro animali, compresi i cani. Lo Spino degli Iblei, dunque, è il risultato di continui innesti, nei secoli, di cani da gregge del bacino mediterraneo sul ceppo ancestrale dei cani pecorai che furono dei Siculi e dei Sicani nella Sicilia pre-ellenica.

Il quasi esclusivo utilizzo di questa razza da parte dei pastori gravitanti attorno all’area pedemontana dei monti Iblei fa pensare che la sua particolare conformazione soprattutto del mantello sia il risultato di una mutazione genetica di adattamento all’ambiente umido e ventoso, arido e spinoso del territorio ragusano. La provincia di Ragusa è infatti l’unica “area di allevamento” dello Spino degli Iblei, la culla della razza, mentre il resto della Sicilia è più semplicemente “area di diffusione”. Capitava a volte che pastori di altre province della Sicilia andassero ad acquistare delle greggi di pecore Comisane in provincia di Ragusa e che i cani, fortemente legati agli animali che difendevano, li seguissero fino al nuovo ovile, indifferenti al passaggio di proprietà della mandria. Va detto a tal proposito che il legame tra uno Spino degli Iblei e il gregge a esso affidato è genetico ed indissolubile.

I pastori iblei sono sempre stati gelosissimi dei loro cani, disdegnando scambi e vendite anche per una forma di orgoglio nel poter dire che i migliori cani li avevano solo loro. Verso la fine degli anni Ottanta, però, l’Esperto/Giudice dott. John Vullo decise che lo Spino degli Iblei andava salvato dalla possibile estinzione e così, insieme a Giovanni Tumminelli, riuscì ad adottare alcuni cuccioli di estrazione pastorizia.

Negli anni ’90 vennero pubblicati diversi articoli sulla razza da parte di riviste specializzate nazionali e lo Spino degli Iblei suscitò un inaspettato interesse anche fuori dall’isola.

Nel 1997, un articolo sullo Spino degli Iblei, a firma proprio di John Vullo, risultò vincitore del primo premio del concorso giornalistico indetto dall’ENCI sulle razze autoctone italiane e la premiazione presso l’Assemblea dei Soci, a Milano, fece sì che la razza venisse conosciuta nell’ambiente della Cinofilia ufficiale.

Il 1° Settembre 2014 venne costituito il Club del Pastore Siciliano con Presidente il dott. John Vullo e venne redatta, sempre da quest’ultimo, una bozza di Standard che fu inviata all’ENCI unitamente alla richiesta di riconoscimento della razza.

Dopo i primi due raduni propedeutici all’apertura del Libro Genealogico, il primo a Vittoria nel 2014 e il secondo a Modica nel 2015, essendo stati ammessi come capostipiti ben 52 soggetti, il 19 Novembre 2015, su proposta della Commissione Tecnica Centrale, il Consiglio Direttivo dell’ENCI approvò l’apertura del Registro Supplementare Aperto per la razza Spino degli Iblei e il 16 Dicembre del medesimo anno lo stesso Consiglio Direttivo nazionale approvò il Club del Pastore Siciliano quale unica società specializzata per la tutela dello Spino degli Iblei in Italia.

Obiettivi Zootecnici

Trattandosi di una razza nuova per la Cinofilia Ufficiale, ma antichissima e tuttora largamente utilizzata nel lavoro di difesa di pecore e capre negli Iblei, l’attenzione del Club del Pastore Siciliano è rivolto alla salvaguardia di tutte le caratteristiche di rusticità quali peculiarità psichiche e meccaniche che permettono al cane di lavorare senza mai stancarsi in un ambiente davvero ostile, resistenza alle malattie endemiche frutto di secoli di selezione naturale, ma soprattutto equilibrio mentale che rende lo Spino degli Iblei naturalmente adattabile a qualsiasi ambiente, anche quello cittadino, senza mai mostrare reazioni inconsulte né timidezza. In quest’ottica, il Club del Pastore Siciliano si è imposto i seguenti obiettivi:

- Deposito del DNA di tutti i capostipiti iscritti al RSA dell’ENCI in modo da potere accertare in qualsiasi momento le reali paternità e maternità di ogni cucciolo;

- Utilizzo solo di soggetti che si accoppiano e partoriscono naturalmente e in autonomia per evitare la trasmissione genetica di anomalie legate alle potenzialità riproduttive della razza;

- Analisi del DNA mitocondriale dei soggetti prelevati dagli ovili, per famiglie, prima di adibirli alla riproduzione in modo da scartare dal progetto di recupero eventuali cuccioli che risultassero inquinati da altre razze;

- Indagine conoscitiva dell’incidenza della Displasia dell’anca sulla razza mediante analisi random su soggetti di varie età e di entrambi i sessi.

- Affido di alcuni cuccioli a Associazioni impegnate nella pet-terapy e nell’agility in modo da testare e provare l’altissima duttilità caratteriale della razza;

- Organizzazione di convegni sulle origini, le attitudini e le potenzialità di utilizzo dello Spino degli Iblei nella società moderna per divulgare la corretta conoscenza della razza.

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