Ente Nazionale della Cinofilia ItalianaEnte Nazionale della Cinofilia Italiana

Progetti ENCI

Prevenzione contro la peste suina

La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia virale altamente contagiosa e letale che colpisce le specie animali appartenenti alla famiglia dei suidi (suini domestico e specie selvatiche). Non è trasmissibile agli esseri umani, ma ha un vasto potenziale di diffusione. Il monitoraggio, in ambito sanitario, condotto mediante l’ausilio di cani da detection è una risposta rapida ed efficace alle problematiche connesse con la necessità del reperimento delle carcasse degli animali che rappresentano il punto centrale in un programma in cui l’early warning è essenziale per ridurre gli ingenti impatti che questa malattia può causare.
Il progetto dell’ENCI.

 

ENCI for conservation

L’impiego di unità cinofile nel settore faunistico ambientale

Con la sua domesticazione, il cane ha supportato l'uomo in moltissime attività.

Per centinaia di anni lo ha coadiuvato nella caccia, nella difesa della proprietà e delle greggi ed in qualsiasi altra attività che potesse essere svolta con il suo aiuto.

L'utilizzo dei cani a supporto della ricerca scientifica è storia abbastanza recente ed altro non è che un ulteriore sviluppo di queste abilità

Nel settore faunistico-ambientale possono essere impiegate con successo differenti tipologie di unità cinofile per progetti di monitoraggio, conservazione e gestione fauna, e per tutti i progetti finalizzati alla mitigazione dei conflitti tra attività antropiche e fauna selvatica, quali:

  • Unità cinofile per il monitoraggio della beccaccia e di altra selvaggina di piuma migratoria e stanziale
  • Unità cinofile specializzate in tracking (cane da pista)
  • Unità cinofile specializzate in trailing (cane da traccia)
  • Unità cinofile specializzate in detection (cane da rilevamento)
  • Unità cinofile con cani per la conduzione e/o protezione delle greggi o delle mandrie
  • Cani selettivi per la specie cinghiale, lepre, volpe
  • Cani da recupero della fauna ferita.

L’impiego di unità cinofile specializzate in ambito faunistico ambientale assume particolare importanza in progetti rivolti a specie di particolare interesse gestionale e conservazionistico, giacché i cani hanno un potenziale di utilizzo molto più ampio rispetto all’impiego di operatori umani, e sintetizzabile attraverso i seguenti punti:

  • tecnica flessibile ed adattabile
  • specializzazione: i cani sono addestrati a lavorare esclusivamente sulla specie target in maniera da non creare disturbo alle altre specie presenti nell’area di interesse
  • ridotti margini di errore. e maggiore efficacia: utilizzando l’olfatto anziché parametri visivi, il cane può, infatti, ispezionare più velocemente le aree oggetto di indagine, comprese quelle di difficile accesso e percorribilità
  • possibilità di coprire in modo più capillare, efficace e veloce l’area di ricerca, soprattutto in caso di fitta vegetazione.

L’ENCI, nell’adempimento dei propri scopi istituzionali, attraverso la selezione delle razze canine, sta promuovendo l’utilizzo dei cani in innovativi progetti di ricerca e supportando Istituzioni ed Enti nel settore della gestione, monitoraggio e conservazione della fauna, mediante l’impiego di unità cinofile specializzate e brevettate in contesti tecnicamente ed ecologicamente complessi.

Fortebraccio

Cane attore sociale

La presenza dei cani nella società moderna si è fortemente intensificata rispetto al passato, non solo come cani da compagnia, compagni di sport o attività lavorative, ma anche in preziosi ruoli di utilità sociale dove, grazie alla loro versatilità, sono diventati collaboratori insostituibili.

In una moderna cultura cinofila, appare imprescindibile l'esigenza di divulgazione delle attività zootecniche, rivolte al miglioramento delle razze canine, ed anche di ogni attività cinotecnica, finalizzata alla valorizzazione del rapporto dell'uomo con il cane.

Più di qualsiasi altro animale non c’è ruolo o settore in cui il cane, collaborando con l’uomo, non abbia contribuito con l’eccellenza delle sue potenzialità, diventando oggi anche un’insostituibile risorsa in attività di utilità sociale, dagli ambiti di assistenza alle persone con disabilità, a quelli di protezione civile, agli interventi assistiti con gli animali a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa, fino al contributo quotidiano quale membro della famiglia.

Per questo motivo l’ENCI, grazie al coinvolgimento dei propri Comitati Tecnici, Gruppi Cinofili e Società Specializzate, favorisce la valorizzazione delle tante attività socialmente utili in cui il cane è indiscusso protagonista, attraverso una serie di iniziative volte all’ incentivazione dei servizi e delle attività formative per Addestratori ed Allevatori che intendano approfondire il loro ruolo nell’ambito della selezione e preparazione di individui da impiegare in ambiti di rilevanza sociale

Per la valorizzazione del cane quale “attore sociale”, ENCI ha avviato un dialogo costante con il settore scolastico, tramite il Progetto di educazione cinofila “Di Te MI Fido, e con le Istituzioni, attraverso una serie di “Accordi operativi”, tra cui , in particolare, una collaborazione diretta con il Ministero della Giustizia, Provveditorati per l’Amministrazione Penitenziaria di Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata e Campania, finalizzata all’ impiego delle Unità Cinofile debitamente formate a lavorare in ambito strettamente penitenziario ed alla realizzazione di programmi rivolti sia ai detenuti che agli operatori penitenziari di tutte le professionalità.