Il Cirneco dell’Etna, anche se può vantare origini assai remote, è stato riconosciuto ufficialmente dall’ENCI nel 1939 e successivamente anche dalla FCI.
La “Società Amatori del Cirneco” fu fondata a Catania nel 1951 da un gruppo di appassionati. Una donna fra i promotori dell’iniziativa, Agata Paternò Castello, con essa Maurizio Migneco, primo Presidente, Saro Pantò, Gaetano Fiumefreddo, e Vittorio Terranova consiglieri, Giuseppe Solaro presidente onorario. La Società venne riconosciuta ufficialmente il 15 luglio del 1956 con sede a Catania.
Il Cirneco all’inizio venne classificato fra le razze da cerca e senza dubbio va riconosciuto che è l’identificazione più corretta in rapporto al suo esclusivo modo di cacciare. Nel dicembre del 1970 la F.C.I. decise autonomamente di trasferire la razza nel gruppo dei cani da seguita; la S.A.C rimase in silenzio e l’ENCI accettò questo trasloco che sicuramente ha rappresentato una imperdonabile eresia.
Nel 1989, con il primo aggiornamento dello standard, la razza ha ancora cambiato casa ed è stata classificata tra le razze primitive da caccia nel 5° gruppo. La S.A.C., all’inizio degli anni 90, ha richiesto la prova di lavoro e nello specifico va dato merito al prof. Giuseppe Urzì che ne fu l’artefice e grande sostenitore; la proposta fu approvata dall’ENCI nel luglio del 1994 e divenne operativa dal primo gennaio dell’anno successivo.
Oggi la S.A.C. che tutela la razza ha sede a Modica (RG) e organizza tutti gli anni mostre speciali e raduni in Sicilia e in tutto il territorio italiano. Organizza pure prove di caccia su coniglio selvatico per selezionare i soggetti più idonei e dare la possibilità di conseguire i titoli per il campionato italiano di bellezza o d di lavoro. Le prove si svolgono prevalentemente in Sicilia.
La SAC dal 1996, in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Bergamasco, organizza tutti gli anni a Bergamo una prova di caccia su coniglio e il raduno di razza che hanno lo scopo, oltre che assolvere alla funzione istituzionale di valorizzazione zootecnica, di rendere un servizio a tutti gli appassionati del Nord Italia e dell’Estero mettendo a disposizione una manifestazione in una regione più facilmente accessibile.
Il cirneco esiste in Sicilia da quasi 3000 anni e si è conservato solo ed esclusivamente grazie alle sue straordinarie doti di cacciatore.
Negli ultimi decenni le nascite nel territorio italiano si sono stabilizzate intorno ad un numero di cuccioli, regolarmente iscritti al libro genealogico dell’ENCI, che varia tra i 100 e 150 soggetti ogni anno. Soprattutto nel territorio siciliano esiste una buona popolazione di cirnechi in mano ai cacciatori che risulta iscritta esclusivamente all’anagrafe canina delle ASL locali dalla quale si producono mediamente circa 500 cuccioli ogni anno.
Il cirneco è una razza primitiva, integra e non presenta particolari anomalie ereditarie o congenite che si esprimono nel soma o nella psiche.
All’estero questa razza si sta lentamente affermando evidenziando la presenza di un significativo numero di soggetti allevati e presentati nelle manifestazioni cinofile. I Paesi con una maggiore presenza di cirnechi sono quelli scandinavi, l’Inghilterra e la Russia. Negli Stati Uniti la razza è stata riconosciuta nel 2014 ed è l’unico paese estero dove si organizzano prove di lavoro su coniglio selvatico.
La selezione deve prefiggersi l’obiettivo di perseguire fini zootecnici che investono sia il fenotipo, sia la salute del cane. Alla luce di questa realtà la S.A.C. si è imposta i seguenti obiettivi zootecnici:
Per dare concretezza al miglioramento genetico della razza la S.A.C. si prefigge di monitorare l'impiego dei riproduttori e la pratica della consanguineità; in una razza come questa, con un numero limitato di soggetti e di conseguenza un numero non elevato di cuccioli, la variabilità genetica potrebbe impoverirsi a tal punto da causare effetti drammatici sia sulle caratteristiche fenotipiche sia per l'insorgere di patologie genetiche.
La variabilità genetica è un patrimonio prezioso che occorre sia conosciuto a fondo per essere ben gestito permettendo così una evoluzione della razza negli anni a venire, nel rispetto del suo feno-tipo e nella necessità di preservarla da patologie genetiche. A tale fine la S.A.C. cerca di recuperare attraverso il registro R.S.R. tutti quei soggetti non iscritti ai libri genealogici e che sono in mano ai cacciatori che rappresentano una popolazione molto più consistente, con una sufficiente variabilità genetica, che viene selezionata quasi esclusivamente nell'ottica venatoria.