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BOVARO DELLE ARDENNE

Storia

Da sempre chiamato Cane da Bovaro nelle Ardenne belghe, selezionato per le sue attitudini, deve il suo nome alla pratica della guardia e conduzione dei bovini e alla regione del suo lavoro piuttosto che al suo fisico. Il clima rude, il lavoro pesante e particolare, il rilievo accidentato e la povertà della regione ne hanno conformato il tipo. Solo i più rustici e i più prestanti di una produzione volontariamente limitata restarono in vita per condurre il bestiame, il più spesso vacche da latte e pecore, ma anche, nel secolo 19°, porci e cavalli. Impiegato fin dal 19° secolo per la battuta al cervo e al cinghiale, divenne, durante le due guerre mondiali, il cane dei bracconieri. Alla fine del 19° secolo, il Cane da Bovaro assomigliava ad un cane pastore a pelo duro, ma più forte, più robusto e più mordace. Nelle esposizioni belghe, vennero aperte delle classi ai Bovari a titolo di indagine, per stabilire dei tratti di rassomiglianza.

Aspetto Generale

È un robusto cane rustico di taglia media che non ha alcuna pretesa d’eleganza. È corto e tarchiato, con un’ossatura più pesante di quel che lasci supporre il suo volume, e una testa possente. Gli aggettivi corto, compatto, muscoloso sono quelli che convengono di più per descriverlo. Il suo pelo rude e arruffato (tranne il cranio dove è più corto e piatto), i baffi e la barba, gli conferiscono un’aria burbera. Il Bovaro delle Ardenne va giudicato in stazione nelle sua naturali posizioni, senza contatto fisico col presentatore.
Codice FCI 171
Gruppo 1 - CANI DA PASTORE E BOVARI (ESCLUSI BOVARI SVIZZERI)
Sezione 2 - CANI DA BOVARI (ESCLUSO BOVARI SVIZZERI)

Riproduzione Selezionata

Statistiche iscrizioni ultimi 10 anni

I dati riportati nel grafico possono subire piccole variazioni dovute alla chiusura di pratiche in corso di lavorazione.