L'origine del segugio italiano si perde nella notte dei tempi. Cani del medesimo tipo e della medesima statura degli attuali segugi si trovano effigiati nelle due statue di "Diana cacciatrice" (Museo di Napoli) e "Diana scoccante l'arco" (Museo Vaticano). Due scheletri, in perfetto stato di conservazione, sono stati recentemente scoperti in una necropoli longobarda in provincia di Verona identici a quelli dei segugi italiani. Nel castello di Borso d'Este (1600) trovasi un dipinto di un cane che rappresenta alla perfezione il segugio.
La struttura morfologica è quella di un mesomorfo, il cui tronco sta nel quadrato; armonico rispetto al formato (eterometria) e disarmonico rispetto ai profili (alloidismo). La sua costruzione, bene equilibrata, di simmetria perfetta, di ossatura bene sviluppata con forme asciutte fornite di buoni muscoli e con assoluta assenza di grasso, lo rende capace di seguire la selvaggina dall'alba al tramonto. L'altezza al garrese da terra è pari alla lunghezza del tronco, misurata dall'articolazione scapolo-omerale alla punta estrema dell'ischio. Non si richiede un garrese alto, deve essere di poco superiore al livello della groppa. La lunghezza del muso deve raggiungere la metà della lunghezza totale della testa. L'altezza del torace è di poco superiore al 50% dell'altezza al garrese.
Codice FCI | 198 |
Gruppo | 6 - SEGUGI E CANI PER PISTA DI SANGUE |
Sezione | 1 - CANI DA SEGUITA |
Tipo | SEGUGI DI MEDIA TAGLIA |
L’origine del segugio italiano si perde nella notte dei tempi. Cani del medesimo tipo e della medesima statura degli attuali segugi si trovano effigiati nelle due statue di “Diana cacciatrice” (Museo di Napoli) e “Diana scoccante l’arco” (Museo Vaticano). Due scheletri, in perfetto stato di conservazione, sono stati recentemente scoperti in una necropoli longobarda in provincia di Verona identici a quelli dei segugi italiani. Nel castello di Borso d’Este (1600) trovasi un dipinto di un cane che rappresenta alla perfezione il segugio.
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