ENCI è confinanziatore nell’ambito del Progetto, LIFE17 NAT/IT/000588 “Perdix”, il cui obiettivo è la reintroduzione della Starna Italica (Perdix perdix Italica), specie stanziale autoctona che, dopo aver colonizzato in maniera stabile quasi tutto il territorio nazionale (anche territori montani fino ad una quota di 1.800 m di altitudine), ha subìto negli ultimi 50 anni un grave declino tanto da essere considerata formalmente estinta in natura già a metà degli anni ’80.
Il recupero di questa specie si basa sulla disponibilità di un ceppo di starna italica allevato per un’attività di reintroduzione nella Zona a Protezione Speciale (ZPS) IT4060008 “Valli del Mezzano” (FE), che rappresenta un ambiente particolarmente adatto alla sopravvivenza di questa specie, con una superficie di circa 18.000 ettari, ricadente in parte nel Parco del Delta del Po, ed attualmente caratterizzata da estesi campi seminati attraversati da una fitta rete di canali, con fossati e frangivento.
Le analisi genetiche condotte sui pochi esemplari viventi detenuti in cattività presso un centro di riproduzione privato, confrontate con i campionamenti genetici su esemplari museali, hanno evidenziato la presenza di aplotipi esclusivi storicamente documentati.
Nell’ambito del progetto questi individui passeranno ad un centro di riproduzione dei Carabinieri Forestali e da questi si selezioneranno almeno 200 coppie il primo anno e 200 coppie il secondo da cui ottenere individui che potranno essere reimmessi nell’ambiente naturale.
Il progetto, della durata di sei anni (dal 01/01/2019 al 31/12/2024), ha avuto formalmente inizio il 1° gennaio 2019 e si svilupperà grazie ad un ampio e forte partenariato rappresentato da ISPRA (ente capofila), Legambiente, Parco Regionale del Delta del Po, Carabinieri Forestali, FDC Italia, FDC France.
Al successo di azioni finalizzate alla conservazione degli ambienti naturali ed alla salvaguardia delle specie selvatiche che da questi dipendono, è legato anche il futuro delle verifiche zootecniche, che rappresentano, per l’allevamento del cane di razza, il necessario completamento di un percorso selettivo che comprende tanto la selezione dei riproduttori quanto la verifica dei prodotti dell’allevamento.
La tutela del cane di razza è, per la sua stessa natura, profondamente legata alla conservazione degli habitat naturali, che rappresentano i contesti in cui sono nate centinaia di razze canine, direttamente plasmate da funzioni legate alle risorse naturali.
La rarefazione delle risorse faunistiche che ha contraddistinto gli ultimi decenni ed il degrado, in generale, degli ambienti rurali, sta impattando fortemente sulla selezione del cane di razza, in conseguenza della sempre maggiore difficoltà di reperire contesti di elevata qualità faunistica ove realizzare le verifiche zootecniche.
Lo strumento delle verifiche zootecniche si configura come un elemento insostituibile per la selezione delle razze canine, e la starna, specie purtroppo fragile, che ha risentito fortemente del depauperamento degli habitat naturali, rappresenta un selvatico dal valore inestimabile per i programmi selettivi delle razze da ferma.
Con queste azioni ENCI promuove una politica responsabile di valorizzazione della cinofilia in progetti di conservazione delle specie selvatiche, il cui monitoraggio spesso avviene anche grazie all’utilizzo delle unità cinofile.
L’App “My Enci”, nata a seguito dell’accordo stipulato tra ENCI ed ISPRA, “per la collaborazione in attività di catalogazione dei dati faunistici e per il miglioramento delle prove cinotecniche di selezione”, siglato ad inizio 2017, è figlia di queste strategie di valorizzazione delle attività cinofile per azioni utili alla conservazione delle specie.
A partire dal 2018 questo strumento è stato utilizzato in occasione di alcune verifiche zootecniche che si sono svolte in territori di particolare pregio naturalistico e su selvaggina di particolare interesse conservazionistico, contribuendo così alla creazione di una banca dati georeferenziata, condivisa con ISPRA, sulla distribuzione della fauna selvatica osservata durante le verifiche zootecniche.
Il contributo di ENCI a questo Life è un tassello importante nell’ambito delle azioni necessarie a qualificare la cinofilia moderna come opportunità e risorsa per il territorio.
La reintroduzione di questa specie nelle Valli del Mezzano, rappresenta, inoltre, per ENCI, un segnale particolarmente forte, a sigillare un legame storico della cinofilia proprio con quest’area, panorama di verifiche selettive importanti che hanno consentito, negli anni, di valorizzare in maniera esemplare il patrimonio zootecnico rappresentato dalle razze da ferma.
La selezione del cane di razza ha bisogno di condividere strategie di riqualificazione degli ambienti naturali e, nel contempo, essa stessa può rendere a queste strategie un grande servizio.
Anche grazie all’impegno di ENCI, infatti, l’accertamento della riproduzione della popolazione immessa in natura verrà realizzato con l’ausilio dei cani da ferma nel periodo tardo estivo.
Per saperne di più sul progetto: http://www.lifeperdix.eu/