Ente Nazionale della Cinofilia ItalianaEnte Nazionale della Cinofilia Italiana
News del 6 gennaio 2025 Enci

A sostegno della cinofilia italiana

In questi primi giorni dell’anno dobbiamo purtroppo rilevare un tentativo grossolano di attacco da parte di alcuni organi di informazione alla cinofilia e all’ENCI. Questo maldestro tentativo è rivolto contro l’encomiabile lavoro degli allevatori, le verifiche zootecniche dell’ENCI, l’operato degli esperti giudici, la corretta tenuta del Libro genealogico, la cultura stessa delle razze canine che tanto hanno dato all’uomo nel passato e che moltissimo hanno ancora oggi da offrire alla società contemporanea. Ricordiamoci sempre che è proprio grazie alla selezione dell’ENCI, che viene svolta attraverso il corretto allevamento del cane di razza e per mezzo delle verifiche zootecniche, che emergono le attitudini straordinarie dei nostri cani, oggi operativi in contesti importanti quali il contrasto alla Xylella e alla PSA, in numerosi progetti per la salvaguardia della fauna selvatica e della biodiversità, in ambiti sociali di eccezionale importanza quali terapie assistite e sostegno alle disabilità. Attività di cui tali organi di informazione non hanno minimamente dato contezza.

Un disegno fuorviante che mira alla criminalizzazione degli allevatori italiani del cane di razza, degli appassionati che portano i soggetti alle prove e alle esposizioni, con grandi sacrifici economici e infinito amore verso i propri cani. Che ha come obbiettivo la disgregazione del Libro genealogico italiano e dei suoi registri, tenuti dall’ENCI fin dal lontano 1882 e che, con buona pace dei nemici della cinofilia, ENCI continuerà a tenere per molti lustri ancora. Un attacco che coinvolge anche la politica e che ENCI, da qualunque parte provengano le spinte tese alla disgregazione del sistema cinofilo, contrasta e contrasterà, come ha sempre fatto anche in passato.

Si cerca di screditare le attività dell’ENCI riferite ai controlli, anche se gli stessi sono stati più volte assoggettati al vaglio del Ministero vigilante, che ha sempre confermato il nostro corretto operato. Quanto alle verifiche antidoping poi, giova sottolineare che ENCI, unica cinofilia al mondo, segue con scrupolo da oltre dieci anni le norme contenute nel disciplinare di riferimento. Non si sono mai verificati episodi riferiti per esempio ad anabolizzanti o ad EPO ma, negli ultimi tre anni, sono stati riscontrati solo quattro casi in cui i cani avevano assunto antinfiammatori. Anche i sopra citati casi sono stati considerati doping, pertanto le qualifiche ottenute dai cani sono state revocate e i responsabili deferiti alle Commissioni di Disciplina. Il monitoraggio, nell’annualità 2024 ha compreso verifiche in numerose manifestazioni che hanno riguardato i vari settori della cinofilia. Quanto al cane segnalato in trasmissione, l’ENCI ha chiesto preliminarmente di avere indicazioni più dettagliate sulla sua identità e sulla manifestazione alla quale era stato condotto. Notizie base per ogni dovuta istruttoria.

Quanto alla struttura adibita al racing, disciplina FCI per le razze levriere realizzata a Maserada, ricordiamo che ENCI Servizi ha vinto il ricorso al TAR promosso da alcune associazioni, che dunque hanno deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. La pista è stata realizzata con materiali di alta qualità e alcun infortunio si è verificato sui cani nonostante i numerosissimi passaggi effettuati.

Per quanto attiene alle ibridazioni di soggetti di razza Cane Lupo Cecoslovacco con lupi selvatici, basta sottolineare che ENCI per due volte ha ricevuto, attraverso comunicati stampa ufficiali, i complimenti dei Carabinieri per la collaborazione tecnica fornita nel corso delle indagini, a testimonianza di una sinergia con gli organi inquirenti che ha portato a brillanti risultati. Ribadiamo che ENCI ha finanziato interamente un progetto realizzato in collaborazione con ISPRA che consente di verificare eventuali ibridazioni attraverso l’analisi genomica. Unico Kennel Club al mondo ad aver realizzato una simile attività.

Si ricorda anche che ENCI non ha il compito di effettuare ispezioni presso gli allevamenti, attività deputata ad altri organismi. Sulla annosa vicenda di Nolo Del Zagnis gli organi di informazione, nonostante ENCI l’abbia più volte ribadito, non hanno riportato la fondamentale informazione che sono state effettuate due diverse verifiche parentali sul soggetto in questione, presso due diversi laboratori accreditati, ed entrambe hanno confermato la paternità e la maternità dichiarate dall’allevatore.

ENCI applica con rigore le norme del Disciplinare del Libro (D.M. 21095 del 5.2.1996) e relative Norme Tecniche (D.M. 116130 del 22.2.2023).  Queste ultime nel corso degli anni hanno subito modifiche e aggiornamenti nell’interesse prioritario della salute dei cani registrati al Libro. Gli organi dell’ENCI funzionano infatti con efficienza e coerenza, portando avanti un lavoro meticoloso teso al continuo miglioramento del sistema. Il sistema informatico su cui l’Ente ha coerentemente investito, è garante dell’applicazione automatica delle norme per ogni pratica relativa al Libro. Il nostro sistema, certificato UNI EN ISO 9001:2015, garantisce trasparenza assoluta attraverso il Libro genealogico online, anche per favorire, se del caso, segnalazioni che, se poste nel dovuto modo, vengono sempre recepite e analizzate dagli uffici competenti.

A nome del Consiglio Direttivo posso tranquillamente garantire che l’Ente continuerà, con la consueta serenità e trasparenza, a svolgere il proprio lavoro. Il Consiglio Direttivo continuerà ad assumere, in piena autonomia, ogni decisione che riterrà opportuna per la modernizzazione dell’Ente, per la giusta comunicazione della cultura cinotecnica e per favorire la corretta selezione basata sul valore assoluto rappresentato dal benessere dei nostri cani. Il Consiglio Direttivo continuerà ad ascoltare i Gruppi Cinofili, le Associazioni Specializzate e tutti gli allevatori che, a fronte di importanti sacrifici, contribuiscono a fare dell’ENCI un piccolo gioiello della zootecnia italiana e che oggi stanno esprimendo in mille modi la loro solidarietà, anche a fronte dell’evidenza di interviste concesse e rocambolescamente tagliate. Il Consiglio Direttivo continuerà a difendere la cinofilia in ogni sede ritenuta opportuna, tutelerà il lavoro dei dipendenti dell’Ente, a partire dal suo Direttore Generale, si confronterà come d’abitudine con il Ministero vigilante, si sottoporrà come sempre al giudizio dell’Assemblea dei Soci, unico organo che può legittimamente approvare o meno il lavoro fin qui svolto.

ENCI non si fa intimorire e continuerà, grazie al consenso generalizzato, alla fiducia e all’apprezzamento dei propri Soci a lavorare per una cinofilia che ci possa regalare sempre maggiori soddisfazioni.

Il Presidente
Dino Muto