News del 7 ottobre 2019 | Enci Progetti Cane attore sociale |
Lo scorso 4 ottobre, a Padova, a Palazzo Moroni, nella storica cornice della Sala Paladin, si è svolto il convegno «Carceri e animali: il modello italiano», organizzato dal Centro di referenza nazionale per gli interventi assisititi con gli animali (IAA) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), con il patrocinio del Ministero della Salute e del Ministero della Giustizia.
E’ stata un’occasione per fare un po’ il punto su come, negli ultimi anni, si siano evolute queste attività nel contesto penitenziario e su quali possano essere i possibili sviluppi futuri.
ENCI e PRAP erano presenti nelle relazioni del pomeriggio, grazie alla testimonianza di Simona Di Buduo, che ha potuto raccontare, ai numerosi uditori in sala, la propria esperienza dal carcere femminile di Sollicciano, con il progetto “Vi presento Oscar”, che rappresenta uno degli ambiti più significativi attraverso i quali si sviluppa da qualche anno la progettualità di ENCI con i PRAP di Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata e Campania. “Vi presento Oscar” si configura come un progetto che vede impegnati i coadiutori del cane nell’accompagnamento dei figli dei reclusi al colloquio con il genitore, all’interno delle strutture detentive, con unità cinofile formate e di supporto agli operatori degli istituti ma anche alla genitorialità.
Ormai da qualche anno ENCI collabora attivamente con i Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria, attraverso Protocolli di Collaborazione che hanno istituzionalizzato il reciproco impegno per la specializzazione ed impiego delle unità cinofile nel contesto penitenziario. Gli Istituti di pena, infatti, rappresentano contesti molto particolari, all’interno dei quali gli incontri con gli animali possono contribuire fortemente ad attenuare la costrizione della sfera affettiva indotta dalla privazione della libertà ed a mitigare ansia e stress.
La testimonianza di Simona di Buduo al convegno ha rappresentato un viaggio forte, reale e toccante attraverso la reclusione; un viaggio che ha consentito ai presenti di poter guardare con gli occhi di una mamma, prima ancora che di una detenuta, la difficoltà di vivere il proprio ruolo di genitore all’interno di un Istituto di pena, perché lo stesso colloquio con il figlio, che per una mamma rappresenta il momento di maggiore felicità, può essere vissuto con molta difficoltà da parte del bambino.
Le attese davanti ai cancelli, i controlli, le perquisizioni, possono rappresentare, infatti, per il bambino, esperienze così frustranti da condizionare l’incontro con il genitore.
La presenza del cane nell’accompagnamento ai colloqui, sta registrando risultati importanti e grandi benefici, non solo per il minore, ma anche per il genitore detenuto che, spesso, trova nel cane un aiuto nel dialogo con il figlio.
Simona di Buduo ha potuto raccontare come, proprio grazie alla presenza del cane, il momento del colloquio con il figlio Patrick ha ritrovato la serenità che merita di avere l’incontro di una madre con il suo bambino.
Nel ringraziare ENCI e PRAP per l’opportunità avuta quando era detenuta al carcere femminile di Solliciano, e gli educatori del carcere che in questi progetti hanno creduto, Simona di Buduo ha anche rivolto un pensiero a tutte le mamme ancora recluse ed a tutte le difficoltà che quotidianamente affrontano per vivere la propria genitorialità, perché, come ha detto in conclusione del suo intervento, “sicuramente le persone sbagliano ed è giusto che rispondano per i loro errori, ma non devono mai essere i figli a pagare”
Al Convegno era presente il Presidente ENCI Dino Muto, che segue personalmente con grande attenzione le progettualità di ENCI nei contesti penitenziari ed i rapporti con i Dipartimenti per l’Amministrazione Penitenziaria, e Lucia Rizzato, neo componente del Comitato Tecnico Scientifico Cane nel Sociale ENCI.
Serena Donnini